Leadership, team building e gestione delle risorse secondo i protagonisti delle nostre serie tv preferite

Diciamocelo chiaramente: è dai tempi dell’A-team, di McGyver e di Charlie’s Angels che ci imbottiamo di serie tv come se fossero una droga. Questa dieta a base di episodi e di “to be continued…” ci ha svezzati alle cose del mondo e, inevitabilmente, ha influenzato la nostra mentalità e le nostre attitudini personali. Quindi succede che, così come sappiamo che con una graffetta si può all’occorrenza disinnescare un ordigno nucleare, allo stesso modo sappiamo quanto sia importante il lavoro di squadra, ma anche l’iniziativa personale, la presenza di un leader carismatico e pure una strategia efficace (“Vado matto per i piani ben riusciti!” colonnello John “Hannibal” Smith, A-team).

Se ciò era vero già 20 o 30 anni fa, fermiamoci a pensare a quanto può essere vero oggi, che le tv-series provenienti da tutto il mondo (e non più di solo stampo statunitense), spopolano su tutti i media. Conosciamo ormai bene piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Infinity, Now TV (solo per citarne alcune tra le più diffuse in Italia), sulle quali sgorgano ininterrottamente e con ritmo crescente serie sempre nuove e una pioggia di episodi che nemmeno il Diluvio Universale!

Adesso che ci siamo fatti questa confessione, ti starai chiedendo cosa c’entrano i telefilm con il marketing e con l’imprenditoria, nostri argomenti preferiti su questo blog.
Abbiamo voluto fare un gioco, cercando di capire se è vero che le nostre serie tv preferite, nel loro sottotesto, sono capaci di darci buoni consigli anche per il nostro lavoro.
Ecco tutto ciò che di sorprendente ne è venuto fuori.

[SPOILER ALERT] Questo articolo contiene dettagli sulla trama delle serie tv. Se non hai visto fino in fondo almeno la prima serie di ciascuno di questi 10 telefilm, sappi che se prosegui nella lettura di questo articolo lo fai a tuo rischio e pericolo.

[AFFILIATE ALERT] Questo articolo contiene link di affiliazione ad Amazon.

1) Vikings

Il guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók ha un progetto, quello di unire tutti i clan norreni in un unico grande regno. Non era mai stato fatto prima. Ed era di certo un progetto folle, considerando che fino a quel momento (e anche dopo) le città vichinghe non avevano fatto altro che scannarsi a vicenda ogni volta che non erano impegnate in qualche scorreria fuoriporta.
Possiamo quindi immedesimarci in Ragnarr, un uomo con un progetto molto ambizioso, nel quale inizialmente non crede nemmeno la sua dolce metà. Eppure il pazzo Loðbrók, da contadino/pescatore, riuscirà tra alti e bassi a costruirsi un seguito e a smuovere decine di clan vichinghi oltre il Mare del Nord, alla conquista dell’Inghilterra prima e della Francia poi.

Noi possiamo imparare da Ragnarr l’importanza enorme di avere una vision a lungo termine e, da buon imprenditore, saperla portare avanti anche quando nessuno ci crede più.
Fiducia gente! Dream big, baby!

2) Peaky Blinders

Se anche tu hai seguito le malefatte dei fratelli Shelby, sarai ormai abituato alla sconfinata ambizione del glaciale Tommy. Membri di una gang di quartiere, reduci dalla guerra nelle Fiandre, i tre fratelli irlandesi con sangue zingaro, trapiantati a Birmingham, riescono a conquistare mercati sempre nuovi: scommesse ippiche truccate, alcolici di contrabbando, traffico di droga e di armi e chi più ne ha più ne metta.
Tutto ciò per merito dei castelli mentali di Thomas Shelby, che come un giocatore di scacchi disposto anche a sacrificare tutto, pur di vincere la partita, riesce sempre a trasformare una situazione di svantaggio in un’opportunità di guadagno. Quando i suoi avversari credono di averlo messo al tappeto, ecco che lui se ne esce con una delle sue contromosse che spiazzano tutti.

Così come il leader dei Peaky Blinders, un buon imprenditore cerca sempre di prevedere tutti gli scenari, si prepara per il peggiore possibile e poi si adatta e reagisce quando arriva qualcosa di molto peggio. Non restare mai legato ad una strategia che si rivela fallimentare, sii sempre predisposto a cambiare percorso, ma senza mai perdere di vista la meta finale.

3) Sons of Anarchy

Il giovane Jackson Teller, detto Jax, dopo la morte del padre si ritrova ad ereditare suo malgrado il ruolo di leader della gang di motociclisti dei Sons Of Anarchy. Il giovane Teller dovrà comunque lottare per conquistarsi la corona fino in fondo e difenderla dal patrigno Clay Morrow che già in gioventù aveva avuto scontri e dissapori proprio con il padre di Jax.
Clay e John, il padre di Jax, avevano infatti visioni differenti sul futuro della gang: da un lato la violenza e gli affari loschi di Clay, tra i quali anche il contrabbando di armi, mentre dall’altro lato gli ideali più nobili del padre di Jax.

Quello che Jax dovrà fare nel corso della serie, ricorda molto il percorso di un giovane manager o di un founder con un team dalle molte anime. Il suo compito sarà far pace con tutte le anime dell’azienda prima di sfidare il mercato. Per raggiungere una situazione ideale bisogna conoscere e abbracciare tutte le voci interne al proprio gruppo, valutare come adattare la strategia alle diverse attitudini di manager, collaboratori, dipendenti, tecnici e solo dopo, una volta rinsaldato il gruppo e stabiliti i ruoli con chiarezza, partire alla grande.

4) The Boys

La Vought-American è l’azienda che possiede i diritti esclusivi dell’immagine pubblica dei supereroi. I “super” in questo caso sono veri supereroi con superpoteri sulla falsariga degli eroi Marvel e DC Comics. Con l’unica differenza che questi “super” sono costretti a fare i conti con il mondo moderno, fatto di social network, smartphone, video su Youtube e marketing a 360°.
Per salvaguardare e sfruttare al meglio i propri pupilli la Vought-American li trasforma in bambini viziati, che recitano la parte degli eroi, sgominando criminali finti a favore di camera.
Ma questo binario purtroppo porta a un allontanamento tra l’immagine esterna puritana e la vita privata oscena e piena di segreti dei “super”.
Così accadrà che la manager della Vought-American, la signora Madelyn Stillwell, pagherà in prima persona le conseguenze di questo malsano modo di fare marketing.

Nell’epoca di Internet non è più pensabile tenere nascoste le magagne della tua azienda. Il marketing non trasparente prima o poi si ritorce contro di te. L’unica via è la sincerità.

5) Russian Doll

Nadia Vulvokov è una giovane programmatrice che continua a rivivere (e a rimorire) il giorno del suo trentaseiesimo compleanno. Questo suo inferno personale che sembra ripetersi all’infinito, tra morti terribili e improvvise, si rivelerà per Nadia occasione di riflessione approfondita su ogni aspetto della sua vita. Quando tutto sembra ripetersi allo stesso modo ancora e ancora, solo Nadia saprà essere la variabile imprevedibile che può cambiare il risultato finale.

A noi cosa insegna? Ogni giorno è per te occasione di rivoluzionare tutto, i servizi, i prodotti, il metodo di lavoro e provare ancora una volta a trovare finalmente la combinazione giusta per farti strada sul mercato. Se ti senti incastrato in un circolo vizioso, allora è il momento giusto per una piccola rivoluzione: leggi con attenzione la situazione della tua azienda e cambia una variabile per volta. Modificare il prodotto, il servizio, il tipo di marketing, il tuo workflow
Continua fino a trovare la combinazione giusta per rompere il loop.

6) Stranger Things

I giovanissimi Will, Mike, Dustin e Lucas, intelligentissimi nerd, esperti di giochi di ruolo, fantascienza e fumetti, si trovano in trincea contro una forza maligna che vive nel Sottosopra, una dimensione parallela appiccicata alla nostra.
Pur essendo amici per la pelle, si ritrovano a sperimentare i loro primi contrasti per via delle proprie differenze caratteriali, piccole gelosie e insicurezze. La situazione inizia ad incrinarsi quando entra improvvisamente in scena Undici, una ragazza misteriosa dai grandi poteri psichici.
Mike se ne innamora quando ancora gli altri tre non si fidano al 100%.
Questi contrasti li porteranno a rischiare di perdere la loro epica battaglia contro il maligno Demogorgone.

Alla fine questi mocciosi di Hawkins, Indiana ci insegneranno che affinché la tua squadra lavori al meglio e raggiunga gli obiettivi prefissati, occorre curare costantemente il morale e la motivazione di ciascuno dei suoi membri – nessuno rimanga indietro.
In particolare l’ingrediente principale per un team affiatato e di successo è che ogni membro conosca il piano nel suo insieme e abbia chiari i propri compiti e come questi si incastrano con il lavoro di tutti gli altri.

7) Breaking Bad

Ed eccoci al professor Heisenberg…ehm…volevo dire Walter White. Questo maltrattato prof. di scienze, che ci viene presentato inizialmente come privo di spina dorsale, reagisce in maniera del tutto inaspettata quando scopre di avere i giorni contati per via di un cancro ai polmoni.
Se tutto è perduto, tanto vale giocarsi il tutto per tutto, no?
Quindi, con l’obiettivo di accumulare una piccola fortuna da lasciare in eredità a moglie e figlio, si trasforma in un produttore di cristalli di metanfetamina. Con l’aiuto di un suo ex studente scapestrato e della propria conoscenza avanzata della chimica, riuscirà in breve tempo a creare il prodotto più puro che si sia mai visto.

Eppure questo è solo l’inizio del suo percorso “imprenditoriale”, perché puoi fare il prodotto migliore sul mercato, ma senza un buon marketing e una logistica affidabile non vai da nessuna parte.

Ecco perché Walt dovrà tirare fuori tutti i suoi attributi per riuscire a conquistare la fiducia dei distributori (dapprima piccoli pusher e poi su su fino ai capi dei vari cartelli). E pian piano, lasciandosi prendere la mano dall’ambizione, eliminarli uno ad uno fino a diventare il re indiscusso della metanfetamina.

Quanti imprenditori conosci che hanno un prodotto eccezionale ma che non sono capaci a venderlo?

8) La casa di carta

Se poi vogliamo parlare di project management non possiamo non citare il piano impossibile e articolatissimo del Professore de “La Casa di Carta”.
Ecco un’altro prof. con il quale non conviene scherzare!
Va detto però che, per quanto non si possano mettere in dubbio né la qualità del piano, né la capacità d’improvvisare del Professore, alla fine il successo dell’impresa arriva solo per una serie di colpi di fortuna che nemmeno il papero Gastone.

Ma cerchiamo di capire dove sta l’errore del prof.
Il colpaccio prevede un assedio di settimane alla Zecca di Stato spagnola ed è pieno zeppo di diversivi tanto da rendere imprevedibile il vero esito della rapina.
Per essere sicuro che il suo team arrivi preparato all’impresa, il prof. li raduna in una tenuta di caccia abbandonata e per mesi li addestra e istruisce maniacalmente.
E fin dalle prime mosse s’intuisce la superiorità della banda rispetto ai poliziotti sempre più confusi. Ma, ecco l’errore del Professore: sottovaluta il fattore umano e la sua irrazionalità.
Ed ecco che:

  • Tokyo, la bellona del gruppo, e Rio, il ragazzino esperto di tecnologia, si abbandonano alla passione;
  • Denver, esperto di casseforti, si innamora di una degli ostaggi;
  • Berlino, il capitano in campo della squadra all’interno della Zecca, perde a tratti il controllo, trasformandosi in un despota nazista;
  • per non parlare del fatto che lo stesso Professore perde la testa per la negoziatrice, l’ispettrice Raquel Murillo.

Finisce così che quasi tutti i membri della banda abbandonano di tanto in tanto quel piano perfetto, per lasciarsi andare a scriteriati fuori programma che mettono a repentaglio, non soltanto la rapina, ma addirittura la vita di tutti quanti.

Ne deduciamo che la strategia perfetta, se in mano alle persone sbagliate, può rivelarsi un vero e proprio flop. Scegli con cura soci e collaboratori, al di là del curriculum vitae, cerca di legarti a persone motivate, compatibili e capaci. L’affidabilità e la dedizione valgono più di mille referenze. E non dimenticare mai di considerare la possibilità di contrattempi dovuti all’imprevedibilità intrinseca nelle persone.

9) You

L’innocuo libraio Joe si innamora della bella scrittrice Guinevere. E fin qui nulla di male.
Se non che, dopo un po’, Joe inizia a mostrare segni di attaccamento morboso e trasforma lentamente una commedia romantica in un thriller inquietante.
Joe sfoga la sua ossessione tossica nutrendosi di tutte le informazioni che può raccogliere sui profili social di Guinevere e tutto ciò che la tecnologia moderna gli mette a disposizione.

Se hai mai avviato un’inserzione su Facebook ADS o una campagna su Google ADS, probabilmente ti sei già sentito nei panni dello stalker. Gli strumenti che il marketing moderno ci mette tra le mani sono potentissimi: cookies, big data, intelligenza artificiale e chi più ne ha più ne metta.
Ed ecco che tu fai di tutto per accaparrarti la simpatia del tuo potenziale cliente. Lo scegli in base ai suoi gusti personali, alle sue abitudini online. Crei delle esche per spingerlo a visitare il tuo sito-web. Lo agganci con i cookies e lo segui ovunque vada sul web, mostrandogli i tuoi messaggi studiati a regola d’arte. Lo spingi a darti il suo indirizzo email in cambio di uno sconto, un video extra, un omaggio… Che c’è di male?
Ma devi stare attento a non esagerare! Perché gli strumenti digitali possono farti sembrare buon marketing quello che invece è vero e proprio stalking.

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, Ben Parker.

10) Game of Thrones

Cosa c’entra adesso una serie fantasy fatta di cavalieri, non-morti e draghi con il nostro mondo del lavoro moderno? Vediamo cosa può insegnarci il Trono di Spade!

Nelle otto stagioni che compongono questa serie già cult, vediamo contrapporsi vari nobili pretendenti al Trono di Spade, per governare sui Sette Regni.
Ci sono i Lannister, in particolare Joffrey, sulla carta erede diretto del defunto Re Robert; poi ci sono i Baratheon, Stannis e Renly, fratelli di Robert, che si considerano i legittimi eredi del fratello; mentre dall’altra parte del Mare Stretto sorge l’esercito immenso di Daenarys, ultima dei Targaryen, ai quali il trono era stato sottratto da Re Robert, dopo l’assassinio di Re Aerys e del suo erede Rhaegar. E, come se non bastasse, ai margini tutte le case nobili e meno nobili scalpitano per arrivare in qualche modo al potere.
Insomma, un bel casino!

Ciascuno dei pretendenti ha al proprio servizio consigli di guerra, soldati addestrati e ben armati e, addirittura, streghe e draghi. Le risorse evidentemente non mancano a nessuno di loro.
Eppure sin da subito cominciano a cadere tutti come le mosche.
Ed è così che, all’ombra di questi giganti, tanti piccoli personaggi apparentemente marginali si muovono, crescono e più o meno volontariamente, approfittano della confusione per raggiungere i vertici del “Gioco dei Troni” fino, in un certo senso, a vincerlo.
Giusto per citarne alcuni, stiamo parlando ovviamente del bastardo di casa Stark, John Snow, ma soprattutto di Arya, Sansa e Bran Stark, cuccioli smarriti dopo la morte dei genitori.
Senza una casata forte alle spalle, senza titoli altisonanti, tra mille difficoltà, riescono là dove nessun altro sarebbe riuscito: portare la pace sui Sette Regni.

Morale della favola: non farti bloccare dall’idea che i budget e le risorse abbondanti siano indispensabili per portare a termine un grande progetto. A volte basta un pizzico d’iniziativa e di coraggio. Sogna in grande, mira in alto anche se sei solo una ragazzina testarda contro un intero esercito di non-morti.

Conclusioni

Se questo modo di leggere in chiave imprenditoriale le serie tv più famose ti è piaciuto, sappi allora che abbiamo già pronti altri 10 insegnamenti tratti da altrettante serie tv.
Per rimanere aggiornato e non perdere gli altri “episodi”, segui questo blog e i nostri canali sui social (Facebook, Instagram, LinkedIn, Twitter).

Se, invece, non vedi l’ora di fare una chiacchierata con noi sulle serie tv che stai guardando in questo momento e magari, qua e là, anche di marketing, scrivici o chiamaci.

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